Ode al ciclogiurista
“Del pedale l’esercizio giova in fase di giudizio,
il ciclistico vigore
galvanizza l’istruttore e con impeto verace
tempra il giudice di pace.
Nè sparuto è mai il drappello
pur dei giudici d’appello
mentre il gusto dell’agone
giunge fino in Cassazione.
Avvocati penalisti
consulenti e fiscalisti
cattedratici associati
ordinari celebrati,
travestiti da pagliacci
indossando arditi stracci,
si cimentan sulle strade
per incognite contrade.
Certo che la relazione
fra diritto e bicicletta
fra condanna, assoluzione,
raggi cambio oppur pignone,
non mi pare molto stretta.
Mi solletica un sospetto:
che di fronte al decadere
del giuridico sapere
i del giure operatori,
trasformati in corridori,
sentan la contiguità della loro attività.
Sulla bici, in fondo, siedi
e lavori con i piedi…..”